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RELAZIONE TECNICA
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Il fabbricato di cui si chiede il permesso di costruire per lavori di ristrutturazione con ricostruzione filologica di parti demolite sorge fuori "porta Braschi", ed è situato tra via Giacomo Leopardi e viale IV Novembre, zona che fa parte del Centro Storico, secondo il nuovo piano adottato e redatto dall'Arch. Cervellati. La facciata è prospiciente la piazzetta con la fontanella delle oche, oggi denominata Largo Mario Puccini. La parte posteriore, rivolta a NE, si affaccia sulla corte della stessa proprietà tenuta a prato con alberi ad alto fusto (tigli, tasso, acero, betulla e pini marittimi).
Marciapiedi e corpi stradali sono stati recentemente sistemati, previa ispezione e ripristino di tutti i servizi sottostanti.
Come si evince dai documenti conservati presso l’Archivio Comunale, i luoghi contigui alle vecchie mura cittadine facevano parte sin dall'inizio del secolo XIX (1808-
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Il Fabbricato sito in Largo Mario Puccini 2-
Attualmente l’edificio è costituito da un piano terra, un primo piano e da una soffitta. Al piano terra si trovano, nella parte anteriore verso strada, l'androne d'ingresso, il garage e tre locali adibiti ad esercizio commerciale. Il primo piano è adibito ad abitazione.
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Esso, nella sua lunghezza sul fronte strada, risale ai primi anni del XIX secolo (prima del 1806) fatto costruire da Antonio Sbriscia, (v. All. n°1, lettera A della piantina). In seguito i Figli Vincenzo e Nicola Sbriscia, nel 1814 chiesero e ottennero l'autorizzazione a edificare una seconda costruzione, addossata alla prima e ad essa collegata ad angolo retto, sul lato SE della piazza. Il palazzetto fu costruito tra il 1815 e il 1818 su progetto dell'architetto Pietro Ghinelli. Di questo secondo fabbricato si hanno i disegni del prospetto, dello spaccato e della pianta, rinvenuti presso l'archivio Comunale, e che si allegano al progetto All. n°2) dai quali risulta in modo evidente che si addossava alla costruzione più antica (ossia a quella di cui si tratta nella presente relazione) per tutta la sua altezza, e ad essa era collegato internamente tramite alcune aperture che ne facevano un tutto unico. Inoltre si vede come l'architetto Ghinelli abbia riproposto sul nuovo edificio lo stesso prospetto di facciata del fabbricato esistente sia per le dimensioni (altezza totale, quota delle aperture, eccetera) che per alcune tipologie costruttive quali il cornicione, il tetto, il paramento di facciata (vedi anche foto All. n°3). In seguito questo corpo di costruzione fu ceduto ad altri proprietari e ovviamente i collegamenti interni con l'edificio precedente vennero murati. Fu poi gravemente lesionato durante il terremoto del ‘30, e in seguito demolito per creare il passaggio alla
zona del Nuovo Piano Regolatore.
La presenza di questo secondo corpo poi demolito è oggi rilevabile sulla parte destra della facciata dell'edificio prospiciente la piazza: più o meno in corrispondenza dell’insegna luminosa della Farmacia Comunale, si nota una differenziazione nel rivestimento in mattoni, anomalia dovuta al fatto che dopo il terremoto si dovette ripristinare la facciata, per il tratto a cui fino a poco prima si addossava l'ala demolita. La lunghezza del tratto di facciata ripristinato corrisponde perfettamente a quella che si rileva sulla pianta del fabbricato poi demolito.
La pianta attuale dell’edificio è quale era al tempo della sua costruzione, risalente come si è detto ai primi anni del XIX secolo, come si rileva dall'All. n°4 alla lettera A.
Per quanto riguarda il prospetto, nel corso dei due secoli trascorsi dalla costruzione dell’edificio, non sono stati effettuati interventi, ad eccezione di quelli sopra descritti degli anni 1815-
La documentazione fotografica antecedente il sisma e quella immediatamente successiva dimostrano come si presentava il fabbricato a quell’epoca (vedi All. n°5, 6, 7). Dal confronto con le foto recenti risulta evidente che il prospetto, come si presenta allo stato attuale (vedi All. n°8, 9, 10), è perfettamente uguale in facciata dal piano stradale fino alla fascia marcapiano del II° solaio.
L’edificio era costituito da un piano terra e da due piani superiori, serviti da una scala a quattro rampe per ciascun interpiano. La struttura verticale era formata da murature perimetrali portanti e, in corrispondenza dell’asse mediano longitudinale a piano terra, da pilastri sempre in muratura (pietrame o mattoni) di dimensione cm. 80x80. Una trave in legno sosteneva la muratura sovrastante sino al colmo del tetto. Tutti i solai erano con orditura principale e secondaria in legno.
Negli anni venti del secolo scorso la scala fu completamente ristrutturata così come ora si presenta, con una struttura in calcestruzzo armato.
Il secondo piano fu fortemente danneggiato dal terremoto del 1930 per il crollo di gran parte del tetto sovrastante e di una parte del secondo solaio.
La ricostruzione conseguente fu condizionata dalle leggi all’epoca emanate, che limitavano l’altezza degli edifici a m. 10,00 in gronda. Sono stati demoliti, perché pericolanti, la parte del tetto non crollato, le murature al di sopra del secondo solaio e parte del solaio stesso, con esclusione della zona con i soffitti del primo piano affrescati. Tutto il solaio demolito è stato ricostruito con struttura in latero-
La muratura demolita è stata interamente rifatta fino al nuovo livello di gronda, a m. 10,00 dal piano terra, cioè circa m. 2,00 al di sotto di quello precedente. Questo ha comportato la riduzione dell'altezza delle finestre del 2° piano a m. 0,60 con la soglia inferiore a m. 0,20 dal pavimento, e la trasformazione del piano da abitazione a soffitta. Nel manto di copertura del tetto, sempre con struttura lignea, sono state impiegate tegole marsigliesi.
A seguito del terremoto del 1972 si è scoperto che la travatura in legno portante del primo solaio e la muratura dei pilastri erano fortemente degradate, con pericolo di crollo. Sono stati quindi demoliti i pilastri, la travatura in legno e tutto il solaio sovrastante. I pilastri, i nuovi plinti di fondazione e la parte del solaio demolita sono stati ricostruiti in cemento armato. Lungo i muri perimetrali sono state eseguite sottofondazioni per diminuire il carico specifico sul terreno. Questi lavori hanno sensibilmente rafforzato la stabilità strutturale dell'intero edificio.
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Si tratta di ripristinare la facciata (su Largo Puccini) e le due testate del fabbricato (una su Viale Leopardi e l'altra sulla corte a sud-
Per risalire alle quote precise del fabbricato, com’era all’origine, è stato usato un programma computerizzato di lettura e misurazione da foto, chiamato TRIDMATRIX.
La fascia marcapiano del secondo solaio, attualmente in calcestruzzo intonacato, verrà mascherata mediante listelli di cotto antico di recupero, rendendola del tutto simile a quella originaria del primo solaio.
Al secondo piano le attuali aperture saranno sostituite con nuove finestre simili a quelle del primo piano ma con altezza inferiore (m. l,68 anziché m. 2,00). Saranno perciò posizionate soglie in travertino e ripristinate le cornici in listelli di cotto antico.
La muratura perimetrale di tutto il fabbricato verrà sopraelevata di m. 2,00 circa con paramento esterno di vecchi laterizi, per dare uniformità alle facciate a vista. La sola facciata interna a nord prospiciente alla corte, sarà intonacata come è attualmente la parte sottostante.
Sulla sommità della muratura sopraelevata sarà ripristinato il cornicione esistente prima del terremoto, costituito da mensole in pietra squadrata e muratura sovrastante, come risulta dalla tavola dei "particolari costruttivi".
All’interno dello stesso cornicione sarà gettato un cordolo in c.a. con due collegamenti trasversali, in modo da assicurare l’opportuna rigidezza a tutta la struttura di copertura.
L’attuale struttura lignea del tetto, costituita da travi-
Per evitare le spinte orizzontali in assenza di catene, gli appoggi delle travi-
Al secondo piano le divisioni tra le singole unità immobiliari saranno in doppio forato di laterizio con interposto materassino acustico con spessore di circa cm. 25,00. Le divisioni all'interno di ogni appartamento saranno in cartongesso.
Sui muri esterni e su quelli di divisione tra due unità immobiliari verranno applicate lastre di cartongesso con incollato uno strato di materiale isolante e fonoassorbente di cm. 2,00.
I serramenti esterni saranno in legno di essenza resinosa a persiana, mentre quelli interni saranno in legno verniciato con vetrocamera. Le porte interne in legno laccato.
Il massetto di sottofondo verrà eseguito con calcestruzzo alleggerito (inerti di argilla espansa).
Per le caratteristiche degli impianti si rimanda alle relazioni tecniche allegate.
I pavimenti saranno realizzati in cotto e/o legno.
Per l’accesso al secondo piano, a integrazione della scala preesistente al terremoto del 1930, verrà installato un ascensore che da quota 0,05 arriverà quota +4,30 (primo livello) e a quota 8,73 (secondo livello). Il vano per la corsa dell'ascensore sarà delimitato dal muro perimetrale, dal muro trasversale esistente e da una parete a L per ciascun interpiano gettata in opera in c.a. Quest’ultima avrà anche la funzione di sostegno delle zone di solai interessate.
Infine, in ottemperanza agli indirizzi del nuovo PPCS adottato, le tre facciate attualmente a mattoni fv saranno trattate con la tecnica della sagra matura (velatura di intonaco costituita da calce e grassello di calce, pigmentata con terra di siena) ripristinando anche le fasce decorative delle cornici marcapiano, paraste e lesene così come illustrato nei prospetti di progetto.
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Gli obbiettivi di questi lavori sono:
Recuperare l’aspetto esteriore del fabbricato così come era stato concepito e realizzato dal Progettista.
Eliminare le attuali dispersioni termiche, particolarmente gravose, con raffreddamento repentino d’inverno e riscaldamento d’estate, dovuto al grande volume d’aria del sottotetto che arriva in tempi brevi alla temperatura esterna.
Usufruire di locali oggi inutilizzabili, se non come deposito e sgombero, che sono già collegati con tutti i servizi (acqua, luce ecc.).
Ing. Alessandro Sbriscia Fioretti
Arch. Mario Gentili